Oltre due anni fa si manifestarono i primi casi del Covid-19 che ha cambiato (per molti definitivamente) alcuni aspetti della nostra vita sociale e in particolare del modo di procurarsi il cibo e i beni di prima necessità.
In poco tempo il mondo ha subito uno shock dove ansia e incertezza hanno preso il sopravvento. Inizialmente le persone hanno fatto “scorta” dei beni ritenuti necessari e indispensabili per affrontare la pandemia: farina, riso, conserve, latte, prodotti per la prevenzione e salute, igiene personale e sanificanti.
Intendiamoci, modificare lo status quo non è per forza un danno; è come quando si gioca a carte e si mescola il mazzo per dare altre opportunità.
In questo frangente, i fatti maggiormente emergenti sono stati gli acquisti online e l’approvvigionamento dei cibi consegnati a domicilio, fatti che hanno provocato una rivoluzione silenziosa nel mondo del packaging.
Acquisto online dei prodotti di prima necessità
Questo tipo di acquisto eterogeneo e il relativo trasporto richiedono un concetto di componibilità delle confezioni per una riduzione del volume e l’ottimizzazione del peso; una modularità diversa e compatibile con quella precedentemente adottata che teneva conto delle dimensioni dei pallets.
Non solo. Le nuove confezioni devono garantire che il prodotto contenuto non venga alterato né dal trasporto, né da agenti esterni.
Le condizioni di trasporto non garantiscono la “catena del freddo” quindi certi prodotti hanno dovuto subire una modifica nei loro ingredienti (nuova formulazione, nuovo modo di proporli, confezionarli e proteggerli).
L’attenzione di noi progettisti si è focalizzata sulla capacità dell’imballo di conservare, anche per lunghi periodi, il gusto, il sapore e l’integrità dei prodotti ma anche sulla sicurezza in modo che il pack eviti possibili contaminazioni/alterazioni durante le varie fasi (produzione – stoccaggio – trasporto – consegna).
Per capire la mole commerciale interessata, basta pensare che in questo periodo il trend delle vendite online è passato dall’81% al 162% (fonte Nielsen).
Cibi consegnati a domicilio
Ancora di più con le consegne a domicilio, è stata apprezzata la capacità di proteggere e rendere possibili tutti gli spostamenti del prodotto, dalla fonte fino alla soglia di casa, mantenendo inalterato il contenuto e soprattutto trattenendo il calore o il freddo dei cibi pur effettuando la consegna con mezzi relativamente adatti.
Tutto questo ha comportato un cambio sostanziale nelle confezioni: dalle materie prime alle forme e l’introduzione di espedienti adatti alla conservazione delle peculiarità dei prodotti.
Chi è rimasto agli imballaggi tradizionali ha quasi sicuramente avvertito una (solo apparentemente inspiegabile) flessione nel commercio che magari ha sviluppato analisi fasulle e menzognere.
L’importante è rivolgersi a quelle agenzie che ben conoscono il problema e che lo hanno già affrontato con successo.